Gl'Indiani (America del Sud) hanno un'arte particolare con cui cambiano i colori delle penne a molti uccelli. Essi strappano le penne da quel lato che vogliono colorare, ed inoculano nella fresca ferita un po' di secrezione lattiginosa della pelle di un piccolo rospo. Le piume ritornano e sono di un colore giallo vivo, e se queste venissero nuovamente strappate, le nuove sarebbero del medesimo colore senza l'aiuto di altra operazione
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Il Bechstein(1707) non dubita che negli uccelli di gabbia la mancanza di luce influisca, almeno temporaneamente, sui colori.
È ben noto che la conchiglia dei molluschi terrestri è modificata, secondo le diverse località, dall'abbondanza di calce. Geoffroy Saint-Hilaire (1708) cita il caso dell'Helix lactea, la quale fu recentemente portata dalla Spagna nel mezzodì della Francia ed al Rio Plata, e che presenta attualmente in questi due paesi un'apparenza diversa, e non so se debba attribuire questo cambiamento al clima, oppure al nutrimento. Quanto all'ostrica comune, il Buckland mi dice ch'egli generalmente può riconoscere le conchiglie delle diverse località. Le giovani ostriche portate dal paese di Galles, e deposte in luoghi dove ve n'hanno delle indigene, cominciano in capo a due mesi a prendere i caratteri di queste ultime. Il Costa(1709) ha esposto un caso di questo genere molto più rimarchevole, relativo a giovani ostriche prese sulle coste d'Inghilterra e trasportate nel Mediterraneo; esse modificarono subito il modo di crescere e formarono dei raggi salienti e divergenti, simili a quelli delle conchiglie delle vere ostriche del Mediterraneo.
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