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      Io fui tratto da ciò a confrontare esattamente le ossa delle membra dei polli, delle anitre, dei piccioni e dei conigli domestici con quelle delle forme selvagge progenitrici, ed il risultato di questo confronto essendo stato già dettagliatamente esposto nei capitoli precedenti, mi limiterò qui a riassumerne i risultati. Nei piccioni domestici la lunghezza dello sterno, la sporgenza della cresta, la lunghezza dell'omoplata e della forchetta, la lunghezza delle ali misurata dall'estremità di un radio a quella dell'altro sono tutte inferiori alle misure corrispondenti dei piccioni selvatici. Le remiganti e le rettrici sono tuttavia più lunghe; ma il rapporto che esiste tra questo fatto e l'uso delle ali e della coda è così leggero come quello che esiste fra il pelo allungato d'un cane e l'esercizio che fa ordinariamente. Le zampe dei piccioni sono ridotte in grandezza, se si prescinde dalle razze a becco lungo. Nei polli la cresta sternale è meno prominente e spesso deformata o mostruosa; le ossa delle ali si sono rese più leggere relativamente a quelle degli arti posteriori, e sembra che siano un po' più brevi in confronto a quelle della forma primitiva rappresentata dal Gallus bankiva. Nelle anitre la cresta sternale ha sofferto come nei casi precedenti; la forchetta, la clavicola coracoidea, le scapole sono ridotte di peso relativamente a quello dell'intero scheletro; le ossa delle ali sono più corte e più leggere, quelle delle gambe più lunghe e più pesanti, sia in relazione tra loro, sia in relazione allo scheletro intero, paragonate alle ossa delle anitre selvagge.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





Gallus