(1771) Alcune varietà di avena e di altri cereali dei nostri paesi vegetano più rigogliosi in determinati terreni.(1772) Innumerevoli altri simili fatti potrebbero citarsi dai regni animale e vegetale. Di essi fu qui fatta menzione perchè illustrano le differenze analoghe tra le specie naturali strettamente affini; e perchè le abitudini della vita così cambiate, sieno dovute alla abitudine, o alla diretta azione delle condizioni esterne, o alla così detta variabilità spontanea, conducono facilmente a certe modificazioni di struttura.
ACCLIMATIZZAZIONE
Le osservazioni precedenti ci conducono naturalmente all'argomento già molto discusso dell'acclimatizzazione, intorno al quale si possono intavolare due distinte questioni: le varietà discendenti da una stessa specie diversificano esse nel potere di vivere sotto climi diversi? E, in secondo luogo, se diversificano, in qual guisa divennero adattate? Noi sappiamo che i cani europei non prosperano nei climi dell'India, e ci viene assicurato che in questi paesi non si è mai potuto conservare a lungo in vita il cane di Terranuova;(1773) ma qui si può, e probabilmente con ragione, far osservare che queste razze del nord sono specificamente diverse dai cani indigeni che riescono bene nell'India. La stessa osservazione si può fare relativamente alle diverse razze di montoni, delle quali, secondo Youatt,(1774) "neppure una, portata nel Giardino zoologico da climi tropicali, può vivere oltre due anni". Però i montoni possono, fino ad un certo grado, assuefarsi al clima, poichè i merini, allevati al Capo di Buona Speranza, si sono adattati al clima dell'India meglio di quelli importati dall'Inghilterra.
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