Così fu dimostrato con ripetute prove, "che tutt'al più pochissime varietà inglesi di frumento possono essere coltivate in Scozia";(1783) l'insuccesso in questo caso si riferisce dapprima alla quantità, e si estende finalmente anche alla qualità del grano prodotto. Il rev. M. J. Berkeley ha seminato del grano proveniente dall'India, ed ottenne "delle spiche assai magre" in un suolo che avrebbe certamente prodotto un abbondante raccolto di frumento inglese.(1784) In questi casi le varietà erano state portate da un clima più caldo in uno più freddo; nel caso inverso, di "frumento cioè trasportato direttamente dalla Francia alle Indie occidentali, esso non produsse che delle spiche sterili o contenenti due o tre miseri semi, mentre le varietà locali crescenti loro daccanto davano un'abbondante raccolta".(1785) Un altro esempio di stretto adattamento ad un clima un po' più freddo è questo: una varietà di frumento, che in Inghilterra può essere indifferentemente adoperata come varietà d'inverno o d'estate, seminata a Grignon, in Francia, dove il clima è più caldo, si comportò esattamente come frumento d'inverno.(1786)
I botanici ammettono che tutte le varietà del mais appartengono alla stessa specie, e noi abbiamo visto che procedendo nell'America settentrionale verso il nord, noi troviamo che le varietà coltivate in ogni zona fioriscono e maturano i loro semi in periodi sempre più corti. Per cui le varietà alte, che maturano lentamente, e sono meridionali, non riescono nella Nuova Inghilterra, nè quelle di questo paese nel Canadà. Io non conosco alcun caso di varietà meridionali che abbiano effettivamente sofferto o siano perite per un grado di freddo che le varietà del nord possono senza danno sopportare, benchè ciò sia probabile; la produzione per altro di varietà a fiori e semi precoci merita di essere considerata come una forma di acclimatazione.
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