Ciò, secondo Kalm, ha favorito l'estendersi della coltivazione del mais verso le regioni nordiche dell'America. Secondo le prove date da Alfonso De Candolle, dopo la fine dello scorso secolo la coltura del mais in Europa si è avanzata di circa trenta leghe più al nord de' suoi antichi confini.(1787) Io citerò un caso analogo, sull'autorità di Linneo:(1788) in Svezia, cioè, il tabacco del paese, nato da semi colà prodotti, matura i suoi semi un mese prima ed è meno soggetto a non riuscire che le piante provenienti da semi stranieri.
Al contrario del mais, la linea della coltura pratica della vigna, dopo il medio evo, si è ritirata un poco verso mezzodì;(1789) ma ciò sembra dovuto al commercio, ora più facile, cosicchè è meglio importarlo dal sud che non produrlo nei distretti nordici. Tuttavia il fatto che la vigna non si è estesa verso il nord mostra che da parecchi secoli la sua acclimatizzazione non ha fatto alcun progresso. V'hanno però delle differenze rimarchevoli nella costituzione delle diverse varietà, delle quali alcune sono assai robuste, mentre altre, come il moscato di Alessandria, esigono per riuscire un'alta temperatura. Secondo il Labat,(1790) la vigna importata dalla Francia nell'India occidentale non vive che molto difficilmente, mentre quella trapiantatavi da Madera o dalle isole Canarie cresce mirabilmente.
Il Gallesio ha pubblicato un'interessante notizia circa la naturalizzazione del melarancio in Italia. Nel corso di più secoli il melarancio dolce era propagato solamente per innesto e soffriva sì spesso il freddo, che si era costretti a proteggerlo.
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