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      (1798) Alla stessa data dell'anno 1864 si manifestò nel Kent un forte gelo, e due file di P. multiflorus del mio giardino, contenenti 390 piante della stessa età ed esposte alla stessa plaga, divennero nere e perirono, ad eccezione di una dozzina. In un filare vicino della varietà Fulmer nana (P. vulgaris) una sola pianta sopravvisse. Essendo quattro giorni appresso sopraggiunto un freddo più intenso, delle dodici piante che avevano resistito la prima volta, tre solamente si mantennero in vita. Queste non erano nè più alte, nè più robuste delle altre piante giovani, e sostennero perfettamente il gelo, poichè non ebbero imbrunita nemmeno la punta delle foglie. Al vedere questi tre individui isolati in mezzo ai loro vicini anneriti, avvizziti e morti, non si poteva fare a meno di convincersi che dovevano differire molto da essi nell'attitudine costituzionale di resistere al freddo.
      Non è qui il luogo di dimostrare che gl'individui selvatici d'una stessa specie, crescendo naturalmente a differenti altezze o a differenti latitudini, vi si adattano fino ad un certo grado, come lo dimostra il modo diverso di comportarsi dei prodotti dei loro semi piantati in Inghilterra. Di questo fatto ho esposto alcuni esempi nella mia Origine delle specie, ora basterà citarne uno. Grigor di Forres(1799) ha constatato che le pianticelle nate dai semi del pino (Pinus sylvestris) provenienti dal continente o dalle foreste della Scozia, differiscono molto fra di loro. "La differenza si appalesa già ad un anno, e si fa ancora maggiore a due; l'azione dell'inverno sulla vegetazione del secondo anno rende i prodotti ottenuti con semi del continente uniformemente quasi per intero bruni, e li danneggia in modo che nel mese di marzo sono quasi affatto invendibili, mentre le piante ottenute dal pino di Scozia indigeno, crescenti nelle stesse condizioni ed accanto ai primi, sebbene sieno più basse, restano forti e perfettamente verdi, di maniera che le due piantagioni si possono distinguere alla distanza di un miglio". Casi affatto simili si osservarono nei vivai dei larici.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





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