Però non è assolutamente necessario che le diverse parti del corpo abbiano tutte variato simultaneamente. Ogni cervo presenta delle individuali differenze, e in uno stesso sito quelli che hanno le corna anche di poco più pesanti, o il collo più robusto, o il corpo più vigoroso, o sono i più coraggiosi, saranno quelli che s'impossesseranno di più femmine, e lascieranno dei discendenti più numerosi. Questi assumeranno ad un grado più o meno pronunciato i medesimi caratteri, potranno occasionalmente incrociarsi tra loro, oppure con altri individui varianti in modo egualmente favorevole; i prodotti di questi connubi, meglio dotati per qualche riguardo, continueranno a moltiplicarsi, e così di seguito, sempre progredendo ed approssimandosi, ora in un punto, ora in un altro, alla conformazione attuale e assai bene coordinata dell'alce maschio. Per chiarire la cosa, vogliamo riflettere intorno alle fasi, per le quali probabilmente, come fu dimostrato nel ventesimo capitolo, sono passate le nostre razze di cavalli da corsa e da carro, per arrivare al loro attuale tipo di perfezione. Se noi potessimo abbracciare collo sguardo la serie completa delle forme intermedie che legano uno di questi animali ad un suo antenato non perfezionato, noi vedremmo un grande numero d'individui, non egualmente perfezionati in ogni generazione nell'intera loro struttura, ma ora un po' più in un punto, ora in un altro, ma però in complesso avvicinantisi gradatamente nel loro carattere ai nostri cavalli da corsa, o da carro, che sono sì mirabilmente adattati, gli uni per la loro rapidità, gli altri per la loro forza di trazione.
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