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      In un'altra Labiata che ho studiato, il Galeobdolon luteum, i fiori pelorici si producono sempre alla sommità dello stelo, dove ordinariamente non si trovano fiori. Nel pelargonio, un solo fiore dell'infiorescenza è spesso pelorico, e quando ciò avviene, come ho osservato per molti anni, lo è sempre il fiore centrale; ciò avviene così di frequente, che un osservatore(1875) dà il nome di dieci varietà fiorenti nella medesima epoca, ed in ciascuna delle quali il fiore centrale fu pelorico. Qualche volta molti fiori d'una infiorescenza sono pelorici, ed allora gli altri devono essere laterali. Questi fiori sono interessanti, perchè mostrano come l'intera struttura sia correlativa. Nel pelargonio comune il sepalo superiore si prolunga in un nettario che aderisce al peduncolo del fiore; i due petali superiori diversificano un po' nella forma dai tre inferiori, e portano delle ombreggiature oscure; gli stami sono graduati nella lunghezza e rivolti in alto. Nei fiori pelorici il nettario abortisce; tutti i petali si somigliano nella forma e nel colore, gli stami generalmente diminuiscono di numero e si fanno diritti, di modo che nel suo insieme il fiore rassomiglia a quelli del genere vicino Erodium. La correlazione fra questi cambiamenti si osserva sopratutto quando uno dei petali superiori perde la macchia oscura, poichè allora il nettario non abortisce intieramente, ma per solito subisce solo una riduzione di lunghezza.(1876)
      Il Morren(1877) ha descritto un fiore meraviglioso a forma di fiasco della Calceolaria; esso aveva quasi quattro pollici di lunghezza, ed era quasi intieramente pelorico; stava alla sommità della pianta, avendo in cadaun lato un fiore normale.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





Labiata Galeobdolon Erodium Morren Calceolaria