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      Finalmente, perchè questi fatti sono legati in certo modo ad una legge più generale che B. D. Walsh(1891) ha designato sotto il nome di legge della Variabilità equabile, e ch'egli formula nel modo seguente: "Se un dato carattere è molto variabile in una specie d'un gruppo, esso tenderà al esserlo egualmente nelle specie vicine; ed allorchè un carattere dato è perfettamente costante in una specie d'un gruppo, esso tenderà ad esserlo egualmente nelle altre specie affini".
      Ciò mi conduce a rammentare una discussione che è stata fatta nel capitolo sulla elezione, dove fu dimostrato che nelle razze domestiche, le quali attualmente sono in rapido miglioramento, i caratteri o le parti che più si apprezzano sono quelle che variano maggiormente. Questa è la conseguenza naturale di ciò che i caratteri recentemente prescelti dalla elezione, tendono costantemente a far ritorno al loro stato precedente meno migliorato, e sono sempre sotto l'azione di quegli stessi agenti che, quali essi possano essere, hanno dapprima determinato la variazione dei caratteri in discorso. Lo stesso principio si applica alle specie naturali, poichè, come io l'ho constatato nella mia Origine delle specie, i caratteri generici sono meno variabili dei caratteri specifici; e questi ultimi sono quelli che, dall'epoca in cui tutte le specie appartenenti ad uno stesso genere hanno diversificato dal loro antenato comune, sono stati modificati dalla variazione ed elezione naturale; mentre che i caratteri generici essendo rimasti inalterati da un periodo assai più remoto, sono per conseguenza meno variabili.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





Walsh Variabilità Origine