Sviluppo. - Il germe fecondato non tocca la maturità che dopo un numero grande di cambiamenti, che possono essere leggeri e lentissimi, come quando l'infante va facendosi uomo; o considerevoli ed improvvisi, come nelle metamorfosi degli insetti. Fra questi estremi, noi troviamo, senza sortire da una stessa classe, tutte le gradazioni; difatti, come l'ha dimostrato J. Lubbock,(1920) v'ha un'Ephemera che attraversa più di venti mute, subendo in ciascuna muta un leggero cambiamento nella sua organizzazione; mutamenti che, secondo la di lui osservazione, ci rivelano probabilmente le fasi normali dello sviluppo che nella maggior parte degli altri insetti restano celate o vengono percorse rapidamente o sono soppresse. Nelle metamorfosi ordinarie gli organi sembrano trasformarsi nelle parti corrispondenti della fase successiva dello sviluppo; ma esiste un'altra forma ancora di evoluzione che il prof. Owen contraddistinse col nome di metagenesi. In questo caso, "le parti nuove non si modellano sulla faccia interna delle antiche. La forza plastica cambia il suo modo di operazione. L'involucro esterno e tutte le parti che dànno la forma e il carattere all'individuo precedente, muoiono e vanno reiette; esse non si trasformano punto in quelle corrispondenti del nuovo; queste sono dovute ad un processo di sviluppo distinto, ecc.".(1921) La metamorfosi passa così insensibilmente alla metagenesi, che riesce difficile distinguere nettamente i due modi. Così, per esempio, all'ultimo mutamento subito dai Cirripedi, il canale alimentare e qualche altro organo si modellano sulle parti preesistenti; ma gli occhi dell'antico animale si sviluppano su parti del corpo molto differenti; le estremità degli arti maturi si formano nell'interno delle membra delle larve, e può dirsi che si formino da queste per metamorfosi; ma la loro porzione basilare ed il torace intero si sviluppano in un piano perpendicolare alle membra ed al torace delle larve; e ciò può chiamarsi metagenesi.
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Lubbock Ephemera Cirripedi
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