Ma non è in nessun modo chiaro, perchè il discendente sia modificato dalla esposizione dei genitori a nuove condizioni, e perchè sia spesso necessario che parecchie generazioni sieno in tale modo esposte.
Come spiegarci poi gli effetti ereditari dell'uso e del non-uso di speciali organi? L'anitra domestica vola meno e cammina più dell'anitra selvaggia, e le ossa delle di lei membra diminuirono ed aumentarono, in modo corrispondente, paragonate a quelle dell'uccello allo stato selvaggio. Un cavallo viene educato ad un certo incesso, ed il puledro eredita la stessa disposizione. Il coniglio domestico si rende mansueto nella cattività, il cane più intelligente vivendo assieme all'uomo; egli si adatta a riportare la selvaggina, e tutte queste facoltà mentali sono, come le attitudini corporali, ereditarie. Nulla è più meraviglioso in tutta la fisiologia. Come va che l'uso od il non-uso di certe membra o del cervello possano alterare un piccolo gruppo di cellule riproduttrici, poste in una porzione lontana del corpo, di guisa che l'essere, il quale da dette cellule si sviluppa, erediti i caratteri di uno e di ambedue i genitori? Anche una risposta imperfetta a tale domanda potrebbe soddisfarci.
Nel capitolo dedicato all'ereditabilità è stato dimostrato, che molti caratteri di fresco acquisiti, siano dannosi od utili, di poca o di alta importanza vitale, sono spesso fedelmente trasmessi, persino se uno solo dei due genitori possiede il nuovo carattere; e noi dobbiamo quindi concludere che la eredità costituisce la regola, la non-eredità un'anomalia.
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