Due obbiezioni furono sollevate, le quali si riferiscono non solo alla rigenerazione di una parte o di un individuo diviso in due, ma anche alla generazione scissipara ed alla gemmazione. La prima obbiezione si è che la parte si riproduce nello stesso stadio di sviluppo, in cui si trova l'individuo che fu operato o diviso; e nel caso delle gemme, che l'individuo così prodotto trovasi nello stesso stadio della madre gemmante. Così una salamandra matura, cui fu asportata la coda, non riproduce una coda larvale; ed un crostaceo non rifà un arto larvale. Quanto alla gemmazione, fu già dimostrato, nella prima parte di questo capitolo, che il nuovo essere, così prodotto, non deve regredire nello sviluppo, - ossia, non deve attraversare gli stadii giovanili, pe' quali è passato il germe fertilizzato. Però gli organismi operati o che moltiplicano se stessi per gemme, devono, secondo la nostra ipotesi, racchiudere innumerevoli gemmule derivate da ciascuna parte od unità nei primi stadii di sviluppo; come avviene che tali gemmule non riproducono la parte amputata o l'intero corpo in uno stadio corrispondente e precoce di sviluppo?
La seconda obbiezione sulla quale ha insistito il Delpino, si è questa, che i tessuti, ad esempio, di una salamandra o di un crostaceo maturi, cui fu asportato un membro, sono di già differenziati ed hanno subito l'intero corso del loro sviluppo; come, secondo la nostra ipotesi, possono tali tessuti attrarre le gemmule della parte che sta riproducendosi, e con esse combinarsi?
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Delpino
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