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      Siccome le cellule delle parti adiacenti od omologhe avranno quasi la stessa natura, esse saranno disposte ad acquistare per variazione le une l'affinità elettiva delle altre, e noi potremmo allora, fino ad un certo punto, comprendere l'apparsa di numerose corna sulla testa di certi montoni, la presenza di più sproni sulle zampe, le penne setiformi sulla testa di alcune razze di polli, e la comparsa sulle zampe dei piccioni di piume e d'una membrana interdigitale, attesochè la zampa è omologa dell'ala. Siccome tutti gli organi della pianta sono omologhi e partono tutti da un asse comune, egli è naturalissimo che sieno assai soggetti a trasposizione. Conviene osservare che allorquando una parte composta, come un membro od un'antenna addizionale, s'inserisce in una posizione non ordinaria, basta a ciò che alcune poche delle prime gemmule sieno state male attaccate, giacchè sviluppandosi, esse attirano le altre secondo una data successione, come nella rigenerazione d'un membro amputato. Quando parti che sono omologhe e simili nella loro struttura, come le vertebre nei serpenti, o gli stami dei fiori poliandrici, ecc., si ripetono molte volte nello stesso organismo, le gemmule affini devono essere numerosissime, come i punti coi quali esse devono unirsi; noi possiamo dunque, da ciò che precede, comprendere fino ad un certo punto la legge annunciata da Isidoro Geoffroy St-Hilaire, che cioè le parti, che sono multiple, tendono assai a variare nel numero.
      La variabilità, come ho cercato di dimostrare, dipende spesso da ciò che gli organi riproduttori sono influenzati in modo sfavorevole dalle cambiate condizioni; ed in questo caso le gemmule derivanti dalle varie parti del corpo, sono probabilmente aggregate in modo irregolare, alcune essendo superflue, altre deficienti.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





Isidoro Geoffroy St-Hilaire