In un animale complesso e dotato di una organizzazione superiore, le gemmule emesse da ciascuna cellula od unità del corpo devono essere inconcepibilmente numerose e piccole. Ciascuna unità di ciascuna parte deve emettere le sue gemmule a seconda ch'essa si cambia nel corso dello sviluppo, e noi sappiamo che il numero delle fasi in alcuni insetti è almeno di venti. Ma la medesima cellula può continuare a crescere per scissione, e può modificarsi assorbendo un nutrimento peculiare, senza necessariamente dar origine a gemmule modificate. Tutti gli esseri organizzati dovrebbero inoltre racchiudere gemmule latenti derivate dai loro avi e dai loro antenati ancora più remoti, ma non da tutti i loro progenitori. Queste gemmule quasi infinitamente piccole e numerose dovrebbero trovarsi in ciascuna gemma, ovulo, spermatozoo e granello pollinico. Una simile supposizione è inammissibile, si dirà, ma conviene ricordarsi che il numero e la grandezza non sono che difficoltà relative. Esistono organismi indipendenti appena visibili coi più potenti ingrandimenti, ai quali possono giungere i nostri migliori microscopii, ed i loro germi devono essere eccessivamente minuti. Le particelle di sostanza infettiva, sì piccole da essere travolte dal vento e da aderire alla carta liscia, si moltiplicano così rapidamente da invadere in breve tempo tutto il corpo di un grande animale. Inoltre noi dobbiamo pensare al numero ed alla minutezza delle molecole che compongono una particella della materia ordinaria.
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