Noi non sappiamo perchè alcuni animali e piante abbiano variato allo stato domestico più che altri, nè perchè in condizioni cangiate alcuni sieno divenuti più sterili di altri. Noi giudichiamo sovente dell'estensione delle variazioni secondo il numero e la diversità delle razze prodotte; ma vi sono dei casi, nei quali questa diversità non si è presentata, perchè non si è cercato di accumulare con ordine le variazioni successive, cura che non si prende generalmente per gli animali o per le piante che hanno poco valore, che non si osservano in ispecial maniera, o che non si tengono in grande numero.
La variabilità fluttuante e, per quanto noi possiamo giudicare, indefinita delle nostre produzioni domestiche, la plasticità di tutta la loro organizzazione, è uno dei fatti essenziali che spiccano dai numerosi dettagli portati nella prima parte di quest'Opera. Eppure gli animali domestici e le piante coltivate non possono essere esposti a cangiamenti di condizioni più considerevoli di quelli, che subirono molte specie naturali nel corso dei cangiamenti incessanti, geologici, geografici e di clima, che hanno avuto luogo sul globo intiero. I primi però hanno dovuto generalmente essere sommessi a cangiamenti più repentini ed a condizioni meno uniformi. L'uomo avendo addomesticato tanti animali e piante, appartenenti agli ordini i più differenti, nè avendo certamente, per previdenza, scelto le specie che dovevano variare di più, noi possiamo dedurre che tutte le specie naturali, collocate in analoghe condizioni, varierebbero in media allo stesso grado.
| |
Opera
|