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      Il grado di differenza fra le diverse razze domestiche dipende dalla estensione delle modificazioni ch'esse hanno subìto, e sopratutto dell'estinzione finale delle razze intermediarie e meno stimate, che, per questa ragione, sono state trascurate.
      Si disse sovente, che coll'ammettere i cangiamenti nelle razze domestiche non si chiariscono in verun modo quelli che si suppongono avvenuti nelle specie naturali, poichè si pretende che le prime non sieno che forme temporarie, tendenti sempre a ritornare alla forma primitiva, allorchè riprendono la loro libertà. Quest'argomento è stato molto combattuto dal Wallace,(1965) e noi abbiamo dato, nel tredicesimo capitolo, dei fatti dettagliati che mostrano, come la tendenza alla riversione negli animali e vegetali, ritornati allo stato selvaggio, sia stata molto esagerata, quantunque esista fino ad un certo punto. Sarebbe contrario a tutti i principii esposti in quest'Opera, se gli animali domestici, collocati in nuove condizioni, e forzati a lottare pei loro bisogni contro una quantità d'altri concorrenti, non venissero modificati in qualche maniera nel corso degli anni. Non devesi neppur dimenticare che, in tutti quegli esseri organizzati, molti caratteri possono trovarsi ad uno stato latente, pronti a svilupparsi in convenevoli condizioni; e che, nelle razze modificate in epoca recente, la tendenza alla riversione è forte in modo speciale. Ma l'antichità di diverse razze prova chiaramente ch'esse restano quasi costanti finchè le condizioni esterne rimangono inalterate.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





Wallace Opera