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      Infine, siccome i nostri uccelli si suppongono rinchiusi in una gabbia, non si servirebbero che poco delle loro ali e delle loro zampe, ed in conseguenza alcune parti del loro scheletro, come lo sterno, le scapole e gli arti subirebbero una leggera riduzione nella loro grandezza. Siccome noi supponiamo che ogni anno vengano uccisi senza distinzione molti uccelli, così tutte le varietà nuove non avrebbero alcuna probabilità di sopravvivere abbastanza a lungo per riprodursi, ed essendo le variazioni sorte molto diverse, non v'ha probabilità che si accoppiino due uccelli che hanno variato in modo simile; nondimeno un uccello, che avesse variato, trasmetterebbe talvolta, anche se non si accoppiasse in questo modo, il suo carattere alla propria discendenza, la quale non solo si troverebbe esposta alle medesime condizioni che causarono quella prima variazione, ma avrebbe inoltre ereditato dal suo ascendente di recente modificato la tendenza a variare nello stesso modo. Ne risulta che se le condizioni fossero tali da provocare una variazione particolare, tutti gli uccelli potrebbero, a capo d'un certo tempo, trovarsi similmente modificati. Ma il risultato più ordinario sarà piuttosto questo, che un uccello varii in un senso, ed un altro in un senso diverso; l'uno nascerà con un becco più lungo, l'altro con un becco più corto; l'uno presenterà qualche penna nera, l'altro delle penne bianche o rosse; e tutti questi uccelli incrociandosi continuamente, il risultato finale sarà un insieme d'individui, differenti leggermente gli uni dagli altri in molti punti, ma certamente più che i torraiuoli primitivi.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426