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      Quantunque l'uomo non osservi che raramente le differenze degli organi che sono importanti dal punto di vista fisiologico, egli ha tuttavia modificato sì profondamente certe razze, che, trovate allo stato selvaggio, si porrebbero senza dubbio in generi diversi.
      La miglior prova degli effetti della elezione ci è data dal fatto che le parti, o le qualità che più differiscono nelle diverse razze degli animali o meglio ancora vegetali, sono precisamente quelle che l'uomo ricerca di più. Questo risultato è evidente se si paragonano le differenze che presentano i frutti prodotti dalle varietà di uno stesso albero fruttifero, i fiori delle varietà di piante da giardino; le sementi, radici o foglie delle nostre piante agricole e culinarie, con quelle che esistono fra le altre parti meno importanti delle stesse piante. Una dimostrazione d'altro genere, ma non meno calzante, risulta dal fatto constatato da Oswald Heer,(1971) che cioè le sementi di un grande numero di vegetali, - frumento, orzo, avena, piselli, fave, lenticchie e papaveri, - che venivano coltivati dagli antichi abitanti delle palafitte della Svizzera pe' loro semi, erano tutte più piccole di quelle delle nostre varietà attuali.
      Rütimeyer ha pure dimostrato che i montoni ed i buoi degli antichi abitanti lacustri erano più piccoli degli attuali. Negli avanzi dei pasti di Danimarca, il primo cane, di cui si sono trovati gli avanzi, è il più debole, ed è stato rimpiazzato durante il periodo del bronzo da un altro più robusto, al quale successe un terzo ancora più forte durante l'età del ferro.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





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