Comp., tom. II, pag. 536-539, ha dato la più estesa descrizione di questi ibridi reciproci, sostiene l'opinione che l'asino, in ambedue gli incrociamenti, sebbene in grado diverso, abbia una preponderanza. Alla stessa conclusione giunsero il FLOURENS, ed il BECHSTEIN nella sua Naturgeschichte Deutschlands, vol. I, pag. 294. La coda del bardotto somiglia assai più che la coda del mulo a quella del cavallo; e ciò si suol spiegare coll'ammettere che i maschi d'ambedue le specie trasmettano questa parte del loro corpo con maggiore forza; tuttavia io vidi al Giardino Zoologico un ibrido composto, proveniente da una cavalla e da un ibrido asino-zebro, che nella coda somigliava affatto alla madre.
(1142) HEWITT, che nell'allevamento di tali ibridi ha fatto tanta esperienza, dice (TEGETMEIER, Poultry Book, 1866, pag. 165-167) che in tutti la testa era priva di lobi, pettine e lobuli auricolari, e tutti erano somigliantissimi ai fagiani nella forma della coda e nel contorno generale del corpo. Questi ibridi erano stati allevati da galline di razze diverse e da un fagiano maschio; un altro ibrido però, descritto dall'HEWITT, proveniva da una fagiana e da un gallo bantam rigato d'argento, e possedeva pettine e lobi rudimentali.
(1143) L'Héréd. Nat., vol. II, lib. II, cap. 1.
(1144) Bastarderzeugung, pag. 264-266. Il NAUDIN (Nouvelles Archives du Muséum, vol. I, pag. 148) è arrivato ad una simile conclusione.
(1145) Cottage Gardener, 1856, pag. 101, 137.
(1146) Vedi alcune osservazioni su questo argomento, relativamente alla pecora, fatte dal WILSON, in Gardener's Chronicle, 1863, pag.
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