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      Era appunto questa simpatia per la ginnastica che gli aveva fatto ridurre d'un terzo la pigione al maestro Fassi, conosciuto da lui alla Palestra molti anni prima, e accordar lo stesso favore alla signorina Pedani, maestra di ginnastica in vari istituti, nota per la sua valentía d'insegnante e per i suoi articoletti vivaci nei giornali tecnici. Il segretario pensava che lo stesso sentimento che gli aveva fatto calar la pigione all'inquilina gli avrebbe fatto scemar l'opposizione alla sposa. Da questa parte, dunque, non era la difficoltà più terribile. La più terribile era quella di arrischiarsi a dichiarare aperto a lei la sua passione; al che s'era formidabilmente opposta per tre mesi la sua invincibile timidità, cagionata sopra tutto dalla considerazione della grande inferiorità ch'egli riconosceva in sé, rispetto alla maestra, dal lato dei pregi esteriori della persona. Da tre mesi, conoscendo appuntino l'orario di tutte le sue lezioni, egli s'ingegnava ogni giorno e più volte al giorno, d'uscire o di rientrare in casa in quei dati momenti, per incontrarla per le scale ed aprirle il suo cuore; e cento volte l'aveva incontrata; ma non una gli era venuto fatto di cacciar dalla bocca altro che le più usuali e scipite parole. E non gli serviva prepararsi prima la frase, inghiottire in furia due bicchierini di Caluso, o cercare il coraggio nel sentimento della onestà dei suoi fini: quando si trovava di fronte a quell'alta e forte ragazza, che o stesse sullo scalino di sopra o su quel disotto, gli pareva sempre che lo dominasse come una figura colossale, tutto il suo ardimento fittizio cadeva senza che il più delle volte egli osasse nemmeno di staccare lo sguardo di torno alla sua bella vita o d


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Amore e ginnastica
di Edmondo De Amicis
pagine 133

   





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