Al secondo piano, in faccia al commendatore, abitava un vecchio professor di lettere, certo cavalier Padalocchi, vedovo e pensionato, un linguista terribile, dicevano, ma di maniere compitissime; il quale s'accompagnava qualche volta con la Pedani su per la scala, parlandole dei suoi malanni. Il terzo piano era tutto scolastico e ginnastico, e i due quartieri, per la vita che vi si menava, eran senza dubbio i pił bizzarri della casa: quello delle maestre principalmente, a cagione delle differenze grandi che correvano fra di loro, nell'indole e nella vita, le quali facevan parere strano che si fossero decise a mettersi insieme. La Zibelli aveva trentasei anni ed era anche nel fisico l'opposto della sua amica. Alta essa pure; ma magra, e stretta di spalle; un viso bellino, ma troppo piccolo, e gią appassito: non aveva che i contorni apparenti d'un corpo ben fatto, grazie al gusto con cui si vestiva, e dal suo modo di buttare i piedi si capiva che i suoi ginocchi erano troppo intrinseci amici. Doveva esser stata una giovinetta assai simpatica: aveva avuto dei capelli castagni bellissimi: la sua gloria era d'aver innamorato, alla scuola Domenico Berti, un giovane professore di fisica, il quale arrossiva interrogandola; ma la gloria era antica, e i capelli s'eran diradati. Le amarezze della lunga vita di ragazza, per cui non era nata, le avevan messe due pieghe aspre agli angoli della bocca, e un che di torbido negli occhi che rivelava un'anima malcontenta. Il fondo era rimasto buono, con questo; ma l'umore irritabile e mutevole lo guastava.
| |
Padalocchi Pedani Zibelli Domenico Berti
|