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      A capo del letto, accanto a un calendario scolastico stracciato, pendeva dal muro, dentro una cornice dorata, una iscrizione calligrafica, regalatale dalle sue alunne, di due versi del Parini:
     
      Che non può un'alma arditaSe in forti membra ha vita?
     
      La libreria era un monte di volumi scuciti sopra un tavolo coperto da una gazzetta, una collezione tutta ginnastica di prontuari, di manuali, d'atlanti, di letteratura meloginnica, di opuscoli sull'igiene, sul nuoto, sul velocipedismo, e di pubblicazioni del Club alpino; poiché la sua passione per la ginnastica abbracciava tutte le discipline fisiche del genere umano. Ma quello che dava alla sua camera un aspetto curiosissimo era un gran numero di ritratti, tolti i più da giornali illustrati e appiccicati alle pareti, come in una bottega di venditor di stampe. Oltre al Baumann, che campeggiava, c'erano i ginnasti italiani più benemeriti: il Gallo di Venezia, il Pizzarri di Chioggia, il Ravano di Genova; sopra questi, il Ravestein, il Nestore dei ginnasti tedeschi; Firmino Lampière, l'"uomo vapore"; una fotografia del Bargossi; un ritratto in oleografia di Ida Lewis, decorata della medaglia d'oro dal Congresso degli Stati Uniti per aver salvato dei naufraghi; ed altri a decine. Questo strano bazar le serviva da camera da letto e da scrittoio, e perfino da palestra e da scuola, poiché lí faceva ogni giorno i suoi esercizi appena levata e dava le sue lezioni particolari. Ed era anche un secondo salotto per tutt'e due, perché, quando erano in buon accordo, ci veniva ogni momento la Zibelli, attirata dalla bizzarria di quel disordine, a far quattro chiacchiere con la sua amica.


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Amore e ginnastica
di Edmondo De Amicis
pagine 133

   





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