Non è mica questa, credo, la ginnastica che difende la signorina.
- Non la difendo, - rispose questa, - perchè non esiste, perchè non è altro che un'invenzione di loro signori. Io non conosco altro che una ginnastica ragionata, fondata sulla conoscenza dell'anatomia, della fisiologia e dell'igiene, che dà all'infanzia la forza, l'agilità, la grazia, la salute, il buon umore, e rialza tutte le facoltà morali e intellettuali. Io credo a questi effetti perchè sono provati e li vedo; credo quindi che la ginnastica sia la più utile, la più santa delle istituzioni educative della gioventù, e quelli che la combattono, mi scusi... mi fanno pena, mi paiono gente accecata, nemici incoscienti dell'umanità.
L'ingegnere rise un poco del leggero tono declamatorio delle ultime parole: - No, signorina, - disse poi - non sono nemico di chi senza consultare il medico come si dovrebbe far sempre e non si fa mai, mette a far ginnastica dei ragazzi che hanno delle infermità e dei difetti, e che si fanno del male; mi comprende? Sono anche nemico di chi fa nascere fra i robusti e i deboli delle gare d'amor proprio, che ai deboli costano delle rotture di collo; nemico di chi riduce la ginnastica, che dovrebb'essere un sollievo dello spirito, a un artificio teorico che occupa e affatica la mente come un altro studio qualunque. E questo è quel che succede. E sono anche nemico delle esagerazioni. Credo che i buoni effetti, che sono innegabili, della ginnastica si esagerino iperbolicamente, ingannando il mondo.
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