Con questo pensiero si svestí, tendendo l'orecchio; poiché la sua camera era sotto a quella della Pedani, e non c'essendo che un solaio leggiero, egli sentiva tutti i più piccoli rumori. Ma subito non sentì nulla: essa doveva essere al tavolino a studiare. Gli venne un sospetto allora, e con questo una nuova speranza: aveva forse fatto male a non esprimere nettamente nella sua dichiarazione il proposito del matrimonio: lei aveva forse creduto egli non le chiedesse che una corrispondenza d'amore. Quale errore aveva commesso! Eppure la lettera gli pareva cosí chiara!... Dio grande, quanto era bella! Non l'aveva mai vista bene come quella sera, seduta col busto eretto, come un'imperatrice sul trono, con quell'ampio petto fremente di vita, sul quale egli avrebbe rotolato il capo a costo di bruciarselo come in un braciere. La luce della grande lampada dava alla sua carnagione un tale splendore di gioventù, da far pensare che si dovesse ringiovanir d'un anno a ogni bacio che vi si stampasse. Egli aveva osservato sulla tavola la sua mano un po' ingrossata dagli esercizi ginnastici, ma lunga e bella, piena di forza e di grazia, e vi si sarebbe gettato su come un avvoltoio sopra una tortora. Ah no, certo, egli non le piaceva; doveva essere una ben altra forma d'uomo l'ideale di lei! Eppure si sentiva dentro la piena della passione che colma tutti i vuoti, che eguaglia tutte le differenze, e sfida ogni paragone. Il cervello gli bruciava come una girandola accesa. Al primo rumore che sentí di sopra, balzò a sedere sul letto e fissò gli occhi infiammati al soffitto, trattenendo il respiro.
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Pedani
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