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      - esclamò, - Quella sarebbe degna di sposare il più bell'uomo d'Italia. Scommetto che lei non regge con le braccia tese i due manubri che quella tiene con una mano sola. Chi avrà da sposarla, farà bene a far prima i suoi conti.
      Che discorsi eran quelli? Egli non si sentiva offeso dal paragone delle forze: il suo solo pensiero era la disparità della bellezza: pel resto, aveva la coscienza tranquilla. Ma lo inquietava il sospetto che il maestro conoscesse le sue intenzioni.
      Un altro giorno gli ritoccò quel medesimo tasto - Ho lasciato su la Pedani, che sta studiando una nuova combinazione col bastone Jager, per le ragazze. È tutta allo studio, lei; non ha distrazioni amorose. Anche perché non trova chi le convenga, forse. Già, anche nell'amore, similia cum similibus, lei che sa il latino. Ma dove pescare chi le faccia il paio? Essa disprezza gli uomini di mezza tacca. E se avrà la sbadataggine di legarsi a un di questi... povero lui!
      E guardò fisso il segretario. Ma anche questa volta egli si turbò pel timore che il maestro gli leggesse nell'animo, non per le parole che gli disse; le quali, al contrario, acuivano tutti i suoi desideri, e le rimasticava poi, quasi con un senso di voluttà.
      Ci fu di peggio, però. Due o tre volte, mentre seguitava la Pedani giù per le scale, egli vide uscir sul pianerottolo lo studente Ginoni, con un viso su cui si leggeva il proposito d'un assalto; e ogni volta, al veder lui, quegli fece un atto di stizza e rientrò in casa. Una mattina lo vide che pedinava alla lontana la maestra, in via San Francesco d'Assisi.


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Amore e ginnastica
di Edmondo De Amicis
pagine 133

   





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