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      Messa sottosopra da questa scoperta, dopo aver passato dei giorni orribili, astiando l'amica dalla mattina alla sera, s'era data con grande ardore alla religione, andava in chiesa ogni mattina, aveva stretto amicizia con le signore divote del primo piano, messo un velo nero sul viso, voluto far di magro il venerdí e il sabato, e dedicato tutti i suoi ritagli di tempo a libri ascetici, che leggeva forte anche di notte. Con questo si rincrudí pure in quei giorni, a cagione d'un avvenimento straordinario, la gelosia ch'essa cominciava a sentire da un po' di tempo dei trionfi ginnastico-letterari della sua nemica. Era allora a Torino il ministro dell'istruzione pubblica, Guido Baccelli. Egli capitò una mattina inaspettato, col sindaco e con l'assessore, seguito da un folto corteo, alla scuola Margherita, mentre la Pedani faceva la lezione di ginnastica. Un'altra avrebbe perso la bussola. Essa non si turbò e, schierate tutte le sue allieve, fece eseguire i passi ritmici con una tal varietà, precisione e vigoria di comandi, che, un po' per questo e un po' per effetto della sua bella persona, il ministro le prodigò i più caldi elogi, intavolando con lei una conversazione su metodi ginnastici inglesi, della quale uscí anche più ammirato che degli esercizi. Il fatto fu riferito dai giornali, che stamparono il suo nome, e fu una gloria. E non ne ingelosí soltanto la Zibelli: il maestro Fassi andò in bestia. In quei giorni appunto la Pedani era anche stata nominata maestra di ginnastica delle monache Vincenzine del Cottolengo.


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Amore e ginnastica
di Edmondo De Amicis
pagine 133

   





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