Qui non ci sono che due uomini... Ma... per non sciupare il fiato, mi dica: lei è uno di quei segretari che si battono?...
- Si! - rispose ad alta voce don Celzani, pigliando un'impostatura troppo tragica per l'occasione. - Sono uno di quelli che si battono.
- E allora basta cosí, - disse il giovane risoluto, - avrà l'onore di rivedermi. - E voltate le spalle, rientrò in casa sua.
Un'ora dopo l'ingegnere Ginoni, informato d'ogni cosa dalla Pedani, prendeva il cappello, seccato, e saliva le scale per andar dal segretario, col fine di prevenire ogni passo del suo figliuolo. In fondo, benché spiacentissimo dell'offesa fatta alla signorina, considerava la provocazione del giovane come una ragazzata; ma da uomo di mondo, che conosceva i riguardi dovuti all'amor proprio d'un giovanotto vivo, capace d'intestarsi a voler condurre a fondo la cosa, la voleva accomodare all'amichevole, non già ritrattando la provocazione in nome di lui, ma proponendo una conciliazione, per la quale si facesse un passo avanti dalle due parti.
Si presentò dunque al segretario, che trovò solo, coi modi cordiali d'un amico. Ma quegli, eccitato sempre dalla passione, eccitatissimo allora dalla gelosia, lo ricevette con un sussiego, di cui l'ingegnere durò fatica a non ridere.
Affabilmente, questi gli disse che era stato informato dalla maestra, e che era venuto per comporre la contesa da buoni amici. Deplorava l'atto del figliuolo, ma il duello sarebbe stato una pazzia, un'assurdità ridicola, di cui non c'era neppur da discorrere.
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Celzani Ginoni Pedani
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