Pagina (123/133)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Finalmente, dopo un breve discorso d'una maestra toscana che si fece applaudire citando a nostra vergogna il piccolo Belgio, dove si offrivan venticinquemila lire di premio all'autore d'un buon libro sulla ginnastica, il presidente disse ad alta voce: - La parola è alla signora Maria Pedani.
      Don Celzani scattò, come se lo avesse avvolto una fiamma.
      Corse prima un sordo mormorio, poi si fece un grande silenzio, il quale significava che la maestra era conosciuta per fama, e il discorso, aspettato: tutti i visi si voltarono verso di lei.
      Al primo vederla in piedi, eretta con tutto il busto sopra il banco, alta e possente, col bel viso ovale pallido, ma risoluto, s'intese un nuovo mormorio, come un commento favorevole alla sua persona, il quale subito cessò. Un secondo senso di stupore destarono le prime note della sua voce bella e strana, quasi virile, ma armoniosa, che corrispondeva perfettamente al corpo poderoso e svelto. Essa cominciò col dire che nessun miglioramento si sarebbe conseguito sia nell'attuazione della ginnastica che nella condizione degl'insegnanti, se al Governo, ai municipi, a tutte le autorità non si fosse fatta sentire, come in altri paesi, la forza imperiosa della voce della nazione, profondamente persuasa dei benefizi di quell'insegnamento e fermamente risoluta a volerli. Il primo debito di tutti, e in particolar modo degli insegnanti, era dunque di far propaganda di quell'idea, d'inculcarla nella ragione, nella coscienza, nel cuore del popolo di tutte le classi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Amore e ginnastica
di Edmondo De Amicis
pagine 133

   





Belgio Maria Pedani Celzani Governo