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      Quanto alla teoria del Darwin, contentiamoci di domandare se le leggi della lotta fra le razze inferiori s'abbiano da riferire all'umanità, nella quale i vinti, che invece di sparire si moltiplicano, non avrebbero che da unirsi, e lo possono, perchè i vincitori svaniscano come un nuvolo di polvere nell'uragano. Dicono: - la quistione è antica quanto il mondo. - E sia concesso. Ma quel che non è antico quanto il mondo è il grado a cui è pervenuto lo svolgimento del principio dell'uguaglianza, che è il fatto più generale, più costante, più ribelle a ogni umana opposizione che si conosca nella storia.
      Quel che non è antico come il mondo è la coscienza acquisita dell'uguaglianza civile e politica, che fanno sentire più profondamente che mai le disuguaglianze economiche; è la cultura maggiore che acuisce nelle moltitudini tutti i patimenti dell'animo derivanti dallo spettacolo delle troppo grandi disparità delle classi; è la miseria relativa smisuratamente cresciuta col moltiplicarsi delle ricchezze e dei raffinamenti sensuali della vita in un piccolo numero; il decadimento progressivo di quello spirito religioso di rassegnazione che faceva sopportare i mali presenti con la speranza di una ricompensa futura; è, infine, un clero di tutte le chiese che, sollecitando delle riforme sociali, ossia riconoscendo che ai mali della terra c'è rimedio, fa comprendere agli sfortunati, se non con le parole, col fatto, che non si può pretendere da loro l'antica rassegnazione.
      Sì, la quistione sociale sarà antica come il mondo.


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La quistione sociale
di Edmondo De Amicis
Istituto Editoriale Italiano Milano
1917 pagine 65

   





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