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      Comprendendola degnamente, voi abbraccerete nel vostro affetto fiammeggiante non soltanto le classi sociali che più lo meritano e più n'han bisogno, ma pure la vostra, per la quale v'entrerà nel cuore una sollecitudine nuova e profonda; sentirete sorgere in voi attitudini e forze sconosciute; sentirete nel vostro ingegno e nel vostro petto dilatati fremere il soffio dell'umanità, come il palpito d'una seconda giovinezza, più poderosa e più dolce di quella che già vi ferve nel sangue e vi splende sul viso.
      Voi conoscete l'immaginazione terribile del Carlyle, che raffigura il mondo presente in una landa selvatica e caotica, coperta di nebbie pestilenti, gravata d'un'atmosfera di piombo, nella quale scrosciano diluvi e guizzano lampi di rivoluzione, e per le vaste tenebre non luccicano che le fosforescenze della filantropia, e non v'è più stelle nel cielo. Ebbene, manca una immagine al quadro, una moltitudine che empie tutto l'orizzonte, estenuata e lacera, rivolta tutta verso un punto dove biancheggia il cielo, con le braccia stese a invocare il nuovo sole, il sole che le asciughi le lagrime, che le riscaldi le membra, che le abbellisca la terra, che le faccia amare la vita.
      Oh, questo sole splenderà, abbiamone fede! Possiate voi, che siete giovani, vederlo sorgere, e felici quelli che, salutando il suo primo raggio, potranno dire nella propria coscienza: - Io l'ho desiderato ed atteso!
     
     
      IL PRIMO MAGGIO.
      (Agli operai.)
     
      Nel commemorare il primo Maggio, ho compreso che - pure dichiarando e spiegando la mia ferma fede socialista - avrei dovuto, non solo non offendere in alcun modo gli uditori d'opinione contraria, ma mantener l'animo a un'altezza così serena, esporre il mio pensiero con parola così cauta e pacata, da render accetto il mio modesto discorso a tutti.


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La quistione sociale
di Edmondo De Amicis
Istituto Editoriale Italiano Milano
1917 pagine 65

   





Carlyle