Ma quanti altri pregiudizi persistono, propagati dall'interesse, mantenuti dall'astuzia, accolti facilmente dall'ignoranza e dalla paura! Voi sapete quali siano, ed io non esco dall'argomento confutandoli, poichè è naturale che a noi prema di dimostrare a quanti, pur non accettando la nostra dottrina, festeggiano il primo Maggio, che il concetto di questa festa, cara anche a loro, non è nato in mezzo a sentimenti e a propositi che possano gettare un'ombra sulla sua ideale bellezza.
Nemici della civiltà! Così fummo chiamati, anche ufficialmente, perchè il progresso della civiltà - a quanto si afferma - sarebbe dall'ordinamento socialista ritardato o impedito. Ma vediamo. Doppio è il movimento della civiltà: l'uno è d'avanzamento, l'altro è di diffusione, e nello stato attuale delle cose il secondo è così incerto e tardo da render vano in gran parte anche il primo.
Idee, cognizioni, agi della vita, varietà e raffinatezza di godimenti sensuali e intellettuali, tutto procede; ma rimanendo circoscritto in un così piccolo numero d'uomini! La società è come un esercito disordinato, mal nutrito, gravato di pesi enormi, al quale va dinanzi, precedendolo di una distanza smisurata, un'avanguardia di cavalieri brillanti e armati di tutto punto, che vincono delle battaglie a cui il grosso dell'esercito non partecipa, e di cui non raccoglie quasi alcun frutto.
Lo disse anche in Francia, ora è poco, uno dei più eloquenti interpreti del nostro pensiero: «L'umanità fu finora obbligata a riservare alla minoranza la cura di condurre a suo vantaggio la civiltà e di creare delle forme nuove d'esistenza a cui la moltitudine non poteva arrivare che più tardi». Ebbene, sarà impedire il cammino della civiltà il volere che, per mezzo d'un impiego più razionale degli sforzi umani ora antagonisti, la società tutta insieme compia il suo progresso in pro' della società tutta intera?
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Francia
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