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      Ma di tutti questi autografi, due soli mi colpirono profondamente, e non ne potei staccar gli occhi per un pezzo. Son due piccoli fogli, sull’uno dei quali è scritta una somma, e sull’altro tracciati alcuni circoletti, parte disposti in linea retta nel mezzo, parte ammucchiati in un angolo; e così la somma come i circoli paiono fatti in fretta, da una mano un po’ agitata. Questi due fogli di carta sono sicuramente, fra i moltissimi del museo, quelli sui quali fu scritto e disegnato in un momento più solenne. Chi avesse potuto veder nell’anima di quei due uomini, nell’atto che segnavano quei numeri e quei circoli, la tempesta che ci fremeva! I numeri rappresentano le forze dell’esercito inglese, e furono scritti poco prima delle battaglia di Waterloo; i circoli rappresentano le navi della flotta inglese e della francese, e furono fatti poco prima della battaglia di Abukir; la somma è del Wellington, lo schizzo è del Nelson. Manoscritti del Galileo, del Newton, di Michelangelo, del Franklin, del Washington, del Molière, di Carlo V, di Pietro il Grande, del Durer, del Lutero, del Tasso, del Rousseau, del Cromwel, ce n’è da dare e da serbare. Ma ecco un’altra strana cosa: mentre ora non so che darei per avere sotto gli occhi una sola di quelle carte, allora che avevo solo da chinarmi per vederle, non provavo nemmeno un’ombra di curiosità; e quel ch’è più strano, prevedevo, ero sicuro che poi mi sarei pentito di non averle guardate. E mi rimproveravo, e domandavo a me medesimo: — Ma perchè non sei curioso?


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Ricordi di Londra
di Edmondo De Amicis
Treves Milano
1874 pagine 86

   





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