Questa vista ci ricondusse alla memoria la corsa che avevamo appena fatta; e, malgrado il cambiamento di quartiere, simili spettacoli doveano succedersi altrove fino a casa nostra. Nello Strand, l’orgia notturna si prolungava malgrado l’aurora, e quando rientrammo in casa, le sale di Haymarket, ancora aperte, ancora illuminate, contenevano i loro eterni bevitori, coi gomiti appoggiati alle tavole di marmo. Una parte delle donne che percorrono questo brutto quartiere alle quattro del mattino erano pure restate nei caffè. Sulla via, nascosti nel vano delle porte, dormivano giovani mariuoli accoccolati gli uni sugli altri; in mezzo alla strada, quattro policemen portavano via gravemente sopra una barella una donna ubbriaca fradicia.
Tali sono gli spettacoli desolanti che la notte dispiega agli occhi dei curiosi nei quartieri poveri di Londra. Io non ho caricate le tinte del quadro, e non ho scritto che ciò che vidi. Altri prima di me, testimoni delle stesse miserie, ne parlarono più eloquentemente. Chi non lesse quanto disse sopra questo soggetto Leone Faucher, una delle glorie dell’economia politica francese?... Chi non conosce gli articoli tanto toccanti di Alfonso Esquiros, che impiega sì nobilmente i lunghi ozii dell’esilio a studiare l’Inghilterra e la vita Inglese?... Bisogna leggere, bisogna citare in queste colonne e l’uno e l’altro di questi due maestri, poichè i loro racconti commoventi e tanto veri varranno a confermare il mio.
Una donna ubbriaca in prigione.
«La strada ferrata di Blackwall, dice Leone Faucher, nei suoi Studii sopra l’Inghilterra, traversa White Chapel in tutta la sua lunghezza.
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