Come fare? Non c’era che da tentare di produrre un po’ d’illusione avvicinandosi a una carrozza a passo di contraddanza e interpellando l’uomo con una voce in falsetto. Il tentativo riuscì. Il fiaccheraio ci rivolse uno sguardo inquieto, ma ci lasciò salire, e si diresse rapidamente verso i boulevards.
Dovevamo andare fino al boulevard degli Italiani, ossia diritti al centro di Parigi passando per la più ammirabile delle sue strade,
La prima impressione è gradevole.
È la grande piazza irregolare della Bastiglia, spettacolosa e tumultuosa, nella quale sboccano quattro boulevards e dieci vie, e da cui si sente rumoreggiar sordamente il vasto sobborgo di Sant’Antonio. Ma s’è ancora intronati dallo strepito della grande Stazione lugubre, dove s’è discesi rotti e sonnolenti; e quel vasto spazio pieno di luce, quei mille colori, la grande colonna di Luglio, gli alberi, il viavai rapidissimo delle carrozze e della folla, s’intravvedono appena. È il primo soffio impetuoso e sonoro della vita di Parigi, e si riceve a occhi socchiusi. Non si comincia a veder nettamente che nel boulevard Beaumarchais.
Qui comincia ad apparire Parigi. La via larghissima, la doppia fila degli alberi, le case allegre; tutto è nitido e fresco, e da tutto spira un’aria giovanile. Si riconoscono al primo sguardo mille piccole raffinatezze di comodità e d’eleganza, che rivelano un popolo pieno di bisogni e di capricci, per il quale il superfluo è più indispensabile del necessario e che gode la vita con un’arte ingegnosa.
| |
Italiani Parigi Bastiglia Sant Antonio Stazione Luglio Parigi Beaumarchais Parigi
|