Pagina (122/192)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Egli sarà certo ammirato almeno come uno dei più strani fenomeni letterari del suo tempo, e uno degli esempi più meravigliosi della forza e dell’ardimento dell’ingegno umano. Il est bon, come disse egli stesso, que l’on trouve sur les sommets ces grands exemples d’audace. Egli ha mostrato le altezze a cui il genio può salire e ha rischiarato i precipizii in cui il genio rovina. Ha fatto pensare e palpitare per mezzo secolo milioni di creature umane. Quando non rimanesse altro di lui, rimarrebbe come un fatto storico la sua popolarità immensa fra tutte le genti, come un esempio consolante dell’eco che può trovare nell’umanità la parola d’un uomo che non ha altra forza che la parola. Ma egli rimarrà saldo e superbo sopra una sommità solitaria, e quanto più la letteratura, nel suo paese e in tutta Europa, s’affonderà nello scetticismo, nella sensualità e nella putredine, e più parrà alta e nobile la sua figura lontana. E la giornata del grande lavoratore non è per anco finita. Ora par che attraversi un triste periodo. Dio voglia che ne esca, e che noi sentiamo ancora per molti anni la sua voce potente, che commosse già la giovinezza dei nostri padri. Essa ci dirà fino all’ultimo momento qualche cosa di grande e di vero. L’abbiamo intesa da fanciulli; vorremmo intenderla ancora «quando l’albero comincierà a rendere alla terra le sue foglie morte.» Noi gli facciamo quest’augurio. Noi speriamo che il grande poeta, sorto coll’alba dell’ottocento, accompagni il secolo fino al tramonto; che il suo genio risplenda fin che batterà il suo cuore, e che l’Europa raccolga insieme l’ultimo soffio della sua vita secolare e l’ultimo canto della sua epopea immortale.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Ricordi di Parigi
di Edmondo De Amicis
Treves Milano
1879 pagine 192

   





Europa Europa