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      INDICE.
      I. Barcellona
      II. SaragozzaIII. Burgos
      IV. ValladolidV. Madrid
      VI. AranjuezVII. Toledo
      VIII. CordovaIX. Siviglia
      X. Cadice
      XI. MalagaXII. Granata
      XIII. Valenza
     
     
      I.
     
      BARCELLONA.
      Era una mattina piovosa di febbraio, e mancava un'ora al levar del sole. Mia madre m'accompagnò fin sul pianerottolo, ripetendomi in fretta tutti i consigli che mi soleva dare da un mese; poi mi gettò le braccia al collo, diede in uno scoppio di pianto, e disparve. Io rimasi un momento là col cuore stretto, guardando la porta quasi sul punto di gridare:-Apri! Non parto più! Resto con te!-poi mi cacciai giù per le scale, come un ladro inseguito. Quando fui nella strada, mi parve che tra me e casa mia si fossero già stese le onde del mare, e alzate le cime dei Pirenei; ma benchè da tanto tempo aspettassi quel giorno con impazienza febbrile, non ero punto allegro. Incontrai alla svoltata d'una strada un medico mio amico che andava all'ospedale, e ch'io non aveva visto da più d'un mese; mi domandò: "Dove vai?"-"In Spagna," risposi. Non mi voleva credere, [2]tanto il mio viso accigliato e melanconico era lontano dall'annunziare un viaggio di piacere. Per tutta la strada, da Torino a Genova, non pensai che a mia madre, alla mia camera che restava vuota, alla mia piccola biblioteca, alle care abitudini della mia vita casalinga, alle quali davo un addio per molti mesi. Ma giunto a Genova, la vista del mare, i giardini dell'Acquasola e la compagnia di Anton Giulio Barrili, mi restituirono la serenità e l'allegrezza.


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Spagna
di Edmondo De Amicis
Barbera Firenze
1873, pagine 422

   





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