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      E poi è sempre tristo il partire da una città, comunque straniera,[31] colla certezza di non averla a rivedere mai più! Gli è come dare un addio per sempre a un compagno di viaggio col quale abbiate passato lietamente ventiquattr'ore: non è un amico, e vi par d'amarlo come un amico, e ve ne ricorderete forse per tutta la vita, con un sentimento di desiderio più vivo che per molti di coloro a cui date il nome d'amici. Voltandomi a guardare ancora una volta la città dal finestrino del carrozzone del treno, mi vennero sulle labbra le parole di don Alvaro Tarfe nel Don Chisciotte:-Adios, Barcelona, archivo de la cortesia, albergue de los extrangeros, patria de los valientes, adios!-E soggiunsi mestamente:-Ecco lacerata la prima pagina dal roseo libro del viaggio! Così tutto passa... Ancora un'altra città, poi un'altra, poi un'altra... e poi... tornerò, e il viaggio sarà stato come un sogno, e mi parrà di non essermi neanco mosso da casa... e poi?... un altro viaggio... e di nuovo città, e di nuovo addii melanconici, e di nuovo un ricordo vago come d'un sogno... e poi? Guai se in viaggio vi lasciate cogliere da questi pensieri! Guardate il cielo e la campagna, e recitate dei versi, e fumate.
      Adios Barcelona, archivo de la cortesia![32]
     
      II.
     
      SARAGOZZA.
      A poche miglia da Barcellona, si cominciano a vedere le rocce dentellate del famoso Montserrat, uno strano monte che, a prima vista, fa balenare il sospetto d'un'illusione ottica, tanto è difficile a credere che la natura possa aver avuto un sì stravagante capriccio.


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Spagna
di Edmondo De Amicis
Barbera Firenze
1873 pagine 422

   





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