La strada riesce poi in una vasta pianura piantata di pioppi, nella quale sorge Miranda.
La stazione è lontanissima dalla città; dovetti aspettare nel caffè, fino a notte, il treno di Madrid. Per tre ore non ebbi altra compagnia che quella di due guardie doganali chiamate in Spagna carabineros,[76] vestite d'una divisa severa, con daga, pistole e carabina ad armacollo. A ogni stazione ce ne son due: le prime volte, vedendo apparire davanti al finestrino del carrozzone le canne delle loro carabine, credetti che fosser là per chiappare qualcuno, e fors'anche.... e misi, senz'accorgermene, la mano sul passaporto. Son bei giovanotti, arditi e cortesi, coi quali il viaggiatore che aspetta può intrattenersi piacevolmente a discorrer di Carlisti e di contrabbando, come io feci, con grande vantaggio del mio frasario spagnuolo. Verso sera capitò un mirandese, un uomo sulla cinquantina, impiegato, allegro, chiaccherone, ed io lasciai i carabineros per attaccarmi a lui. Fu il primo Spagnuolo che mi parlò profondamente di politica. Lo pregai di dipanarmi un po' codesta benedetta matassa dei partiti, di cui non ero ancor riuscito a trovare il bandolo; ed egli ne fu contentissimo, e mi servì per filo e per segno. "È detto in due parole," cominciò: "ecco come stanno le cose. Ci son cinque partiti principali: l'assolutista, il moderato, il conservatore, il radicale, il repubblicano. L'assolutista si divide in due: carlisti puri, carlisti dissidenti. Il partito moderato in due: l'uno vuole Isabella seconda, l'altro vuole Don Alfonso.
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Spagna
di Edmondo De Amicis
Barbera Firenze 1873
pagine 422 |
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