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      La storia narra che Don Enrico avrebbe voluto udire ripetere da Papa-moscas anche le parole d'amore della donna; ma che l'artista moro che costrusse l'automa, dopo molti sforzi vani, si dichiarò incapace di soddisfare il desiderio del pietoso monarca.
      Udita la storia, feci ancora un giro per la Cattedrale, pensando con tristezza che non l'avrei riveduta mai più, che di lì a poco tante meravigliose opere d'arte non sarebbero più state per me che un ricordo, e che questo ricordo un giorno si sarebbe turbato, o confuso con altri, o perduto. Un prete predicava sul pulpito davanti all'altar maggiore: la sua voce si sentiva appena; una folla di donne inginocchiate sul lastrico, col capo basso e le mani giunte, stavano ascoltando; il predicatore era un vecchio di aspetto venerabile, parlava della morte, della vita eterna, degli angeli, con un accento soave, e facendo ad ogni frase un atto della mano, come se volesse porgerla a una persona caduta, e dicesse:-Sorgi.-Io gli avrei porto la mia, gridandogli:-Sollevami.-La[95] cattedrale di Burgos non è trista come quasi tutte le altre di Spagna; m'aveva rasserenato l'animo, e disposto quietamente ai pensieri religiosi. Uscii ripetendo a fior di labbra, quasi senza accorgermene:-Sollevami;-mi voltai a guardar ancora una volta le ardite guglie e gli svelti campanili, e fantasticando mi diressi verso il centro della città.
     
      Svoltando a una cantonata, mi trovai dinanzi a una bottega, che mi fece rabbrividire. Ce n'è di uguali a Barcellona e a Saragozza, e in tutte le altre città della Spagna; ma non so come, non ne avevo mai viste.


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Spagna
di Edmondo De Amicis
Barbera Firenze
1873 pagine 422

   





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