Pagina (108/422)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ahimè! era tardi; a Valladolid avevo dimenticato di visitare la stanza dove morì Cristoforo Colombo![122]NOTE:
      [2] Tre molto e tre poco distruggon l'uomo: molto parlare e poco sapere, molto spendere e poco avere, molto presumere e nulla valere.
     
      V.
     
      MADRID.
      Era giorno, quando uno dei miei vicini mi gridò nell'orecchio: "Caballero!"-"Siamo a Madrid?" domandai svegliandomi. "Non ancora" mi rispose "ma guardi!" Mi voltai verso la campagna e vidi lontano un mezzo miglio, alle falde d'un alto monte, il convento dell'Escuriale, illuminato dai primi raggi del sole. Le plus grand tas de granit qui existe sur la terre, come lo chiamò un viaggiatore illustre, non mi parve, a primo aspetto, quell'immenso edifizio che il popolo spagnuolo considera come l'ottava meraviglia della terra. Nondimeno misi fuori il mio:-Oh!-come altri viaggiatori che lo vedevano per la prima volta, riserbando tutta la mia ammirazione al giorno che l'avrei visto da vicino. Dall'Escurial a Madrid la strada ferrata attraversa una pianura arida, che rammenta quella di Roma. "Non ha mai veduto Madrid, lei?" mi domandò il vicino.-Risposi che no.-"Parece imposible!" esclamò il buon Spagnuolo, e mi guardò[123] in aria di curiosità, quasi dicendo fra sè:-Oh vediamo un po' com'è fatto un uomo che non ha mai visto Madrid!-Poi prese a enumerarmi le grandi cose che avrei veduto: che passeggi! che caffè! che teatri! che donne! Per chi abbia un trecento mila lire da spendere, non c'è di meglio di Madrid: è un gran mostro che vive di patrimonii; se fossi in lei vorrei prendermi il gusto di cacciargli in gola anche il mio.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Spagna
di Edmondo De Amicis
Barbera Firenze
1873 pagine 422

   





Valladolid Cristoforo Colombo Madrid Escuriale Escurial Madrid Roma Madrid Spagnuolo Madrid Madrid