V'è pure molta passione per la Zarzuela, che si rappresenta usualmente nel teatro a cui dà il nome, e ch'è una composizione di mezzo tra la commedia e il melodramma, tra l'opera in musica e il vaudeville, con una gradevole alternativa di prosa e di verso, di recitazione e di canto, di serio e di buffo, composizione esclusivamente spagnuola, e dilettevolissima. In altri teatri si rappresentano commedie politiche, miste di canto e di prosa del genere delle riviste dello Scalvini, farse satiriche di argomenti del giorno, una specie di autos sacramentales, con scene della passione di Gesù Cristo, nella Settimana Santa; e balli e ballonzoli e pantomime d'ogni natura. Nei teatri piccoli si danno tre o quattro rappresentazioni per sera, d'un'ora l'una, e gli spettatori si rinnovano ad ogni rappresentazione. Nel teatro Capellanes, famigerato, si balla tutte[138] le sere dell'anno un kan-kan scandaloso oltre ogni oscena immaginazione, e là accorrono i giovinastri, le donne ardite, i vecchi libertini dal naso aggrinzato, armati di lenti, di occhiali, di cannocchiali, e di quanti istrumenti ottici valgano ad avvicinare le forme, come dice l'Aleardi, pubblicate dal palco.
Dopo il teatro, si trovan tutti i caffè pieni di gente, la città illuminata, le strade corse da innumerevoli carrozze, come sul far della sera. Uscendo dal teatro, in un paese straniero, si è un po' tristi: si son viste tante belle creature, e nessuna ci degnò d'uno sguardo! Ma un italiano, a Madrid, trova un conforto. Si cantan quasi sempre opere italiane, e si cantano in italiano; così che tornando a casa sentite canterellare colle parole della vostra lingua le ariette che vi son famigliari fin dall'infanzia; sentite un palpito di qui, un fiero genitor di là, un tremenda vendetta più oltre; e quelle parole vi fan l'effetto di saluti di gente amica.
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Spagna
di Edmondo De Amicis
Barbera Firenze 1873
pagine 422 |
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