Era nato per dipingere il cielo. Aveva sortito un genio pacato e sereno, che si levava a Dio sulle ali d'una placida ispirazione; e però i suoi quadri più ammirabili spirano un'aura di modesta dolcezza, che desta la simpatia e l'affetto prima ancora che la meraviglia. Una semplice e nobile eleganza di contorni, un'espressione piena di vivezza e di grazia, un'armonia ineffabile di colori, sono ciò che colpisce a primo aspetto; ma più si guarda, più si scopre, e la meraviglia si trasforma a poco a poco in un sentimento dolcissimo di letizia. I suoi santi hanno un aspetto benigno, che rallegra e consola; i suoi angeli, ch'egli aggruppava con una maestria meravigliosa, fanno fremer le labbra dal desiderio dei baci; le sue Vergini, vestite di bianco e avvolte in un gran manto azzurro, con grandi occhi neri, colle mani[156] giunte, sottili, flessibili, aeree, fanno tremare il cuore di dolcezza e gonfiar gli occhi di lagrime. Egli congiunge la verità del Velasquez, agli effetti vigorosi del Ribera, all'armoniosa trasparenza del Tiziano, alla brillante vivezza del Rubens. La Spagna gli diede il nome di Pittore delle Concezioni, poichè fu insuperabile nell'arte di rappresentare questa divina idea. Vi son quattro grandi Concezioni nel Museo di Madrid. Io passai dinanzi a quei quattro quadri, delle mezze giornate, immobile, quasi estatico. Mi rapiva sopra tutte quella non intera, colle braccia incrociate sul petto, e la mezza luna traverso alla vita; molti la pospongono alle altre; io fremevo al sentirlo dire; ero preso d'una passione inesprimibile per quel viso.
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Spagna
di Edmondo De Amicis
Barbera Firenze 1873
pagine 422 |
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