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      Alcuni plotoni gridavano un evviva così fioco e corto, che pareva la voce d'un gruppo di malati che chiedessero aiuto: allora la folla prorompeva in risa. Altri plotoni gridavano a squarciagola, ed anco il loro grido era interpretato come una dimostrazione di ostilità alla dinastia. Varie voci correvano fra la gente serrata intorno a me. Uno diceva:-Ora viene il tal battaglione, è un battaglione di repubblicani, vedrete che non grida.-Il battaglione non gridava: gli spettatori tossivano. Un altro diceva:-È una vergogna, una mancanza d'educazione; a mi tampoco me gusta Don Amadeo, pero callo (taccio) y respeto.-Vi fu qualche litigio. Un giovinastro gridò viva con voce in falsetto, un caballero gli diede dell'impertinente, quegli si risentì, alzarono tutti e due le mani, un terzo li divise. Tra battaglione e battaglione passavano cittadini a cavallo; alcuni non si levavano il cappello, e fissavano nondimeno il Re; e allora si sentivan nella folla voci diverse come muy bien e mal criado. Altri che avrebbero voluto salutare, non salutavano per paura; e passavano col capo basso e[170] il viso rosso. Altri invece, stomacati da quello spettacolo, facevano alla barba di tutti una coraggiosa dimostrazione di amedeismo, passando col cappello in mano, e guardando ora rispettosamente il Re, ora fieramente la folla, pel tratto di una decina di passi. Il Re restò immobile fino alla fine dello sfilamento con una espressione inalterata di serena alterezza. Così ebbe fine la rassegna.
      Questa milizia nazionale, benchè meno disfatta e sfinita della nostra, non è più tuttavia che una larva; il ridicolo ne ha corroso le radici; ma come divertimento nei giorni di festa, benchè il numero dei volontarii sia molto scemato (ascendevano una volta a trentamila), è sempre uno spettacolo che rivende tutte le antenne e tutti i cenci rossi del signor Ottino.


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Spagna
di Edmondo De Amicis
Barbera Firenze
1873 pagine 422

   





Don Amadeo Ottino