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      Impostore! Assassino! Vatti a nascondere! Fatti ammazzare!-Tutti s'alzano, lo segnano a dito, gli mostrano i pugni, gli tiran sul viso le scorze d'arancio e i mozziconi dei sigari, lo minacciano col bastone. Quando l'espada fredda il toro alla prima, allora sono parole da innamorati in delirio, gesti da pazzi:-Vieni qui, angelo!-Dio ti benedica, Frascuelo!-Gli mandan dei baci, lo chiamano, tendon le mani come per abbracciarlo. Che profusione di epiteti, di frizzi, di proverbi! Quanto fuoco! Quanta vita!
      Ma io non dissi che delle vicende d'un toro; in un'intera corrida seguon mille accidenti. In quello stesso giorno un toro cacciò la testa sotto il ventre d'un cavallo, sollevò cavallo e cavaliere, e portatili un po' in trionfo a traverso l'arena, li scaraventò in terra tutti e due come un sacco di cenci. Un altro toro uccise quattro cavalli in pochi minuti; un terzo investì così malamente un picador, che questo cadde, diè del capo nella barriera e svenne, e fu portato via. Ma non per questo, nè per un ferimento grave, e neanco per la morte d'un torero s'interrompe lo spettacolo; il programma lo dice; se uno muore, ce n'è un altro pronto. Il toro non assalta[188] sempre; ve ne son dei vigliacchi, che vanno incontro al picador, s'arrestano, e dopo un istante di esitazione, fuggono; altri, dopo il primo assalto, non assaltan più; altri, d'indole mite e benigna, non rispondon neanco alle provocazioni, si lascian venire addosso il picador, si lascian piantare la lancia nel collo, danno indietro, scrollan la testa, come per dire:-Non voglio!


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Spagna
di Edmondo De Amicis
Barbera Firenze
1873 pagine 422

   





Frascuelo