Vi affacciate sur un cortile e dite:-l'ho già visto!-No, v'ingannate, è un altro. Credete di essere da quella tal parte dell'edifizio, siete dalla parto opposta. Domandate al custode dov'è il claustro, vi risponde:-È qui;-e camminate ancora per mezz'ora. Vi par di sognare: vedete di sfuggita lunghi muri dipinti a fresco, ornati di quadri, di croci, d'iscrizioni; vedete e dimenticate; chiedete a voi stessi: dove sono? Vedete una luce d'un altro mondo; non avevate idea d'una siffatta luce; è l'effetto del riflesso del granito? è il lume della luna? No, è giorno; ma è una luce più trista delle tenebre; è una luce falsa, sinistra, fantastica. E avanti, di corridoio in corridoio, di cortile in cortile; vi guardate innanzi con sospetto; aspettate di veder all'improvviso, allo svoltar d'un canto, una fila di frati scheletriti, col cappuccio sugli occhi e le braccia in croce; pensate a Filippo II; vi par di sentire il suo passo lento allontanarsi per gli anditi oscuri; vi ricordate tutto quello che avete letto di lui, dei suoi terrori, dell'Inquisizione, e ogni cosa vi s'illumina agli occhi della mente d'una subita luce; capite ogni cosa per la prima volta; l'Escuriale è Filippo II, lo vedete a ogni passo, sentite il suo respiro, egli è ancora là, vivo e spaventevole, e con lui l'immagine del suo Dio tremendo. Allora voi vorreste ribellarvi, sollevare il pensiero al Dio del vostro cuore e delle[230] vostre speranze, e vincere il terrore misterioso che il luogo v'ispira; ma non potete; l'Escuriale vi circonda, vi possiede, vi schiaccia; il f
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Spagna
di Edmondo De Amicis
Barbera Firenze 1873
pagine 422 |
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