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      lla meglio fra opposte difficoltà. Gran ventura poter far surnuotare, per qualche anno, il proprio nome al torrente di libri francesi onde il paese è allagato! Dal che nasce lo sconforto prima nelle proprie forze e poi nel genio nazionale; e di qui o l'imitazione che mantiene nella mediocrità, o l'abbandono della letteratura dai larghi studi e dalle larghe speranze, per il facile e proficuo scribacchiar nei giornali. Unico, fra le tante rovine, riman ritto il teatro. La nuova letteratura drammatica non ha più dell'antica nè l'invenzione meravigliosa, nè la forma splendida, nè quell'impronta originale di nobiltà e di grandezza, che era propria d'un popolo dominatore dell'Europa e del Nuovo Mondo; e meno ancora la[241] fecondità incredibile e la varietà senza fine; ma per compenso una più sana dottrina, un'osservazione più profonda, una delicatezza più squisita, e una maggiore conformità allo scopo vero del teatro, che è di correggere i costumi e di nobilitare i cuori e le menti. In tutte le opere letterarie poi, come nel teatro, nei romanzi, nei canti popolari, nei poemi, nelle storie, sempre vivo e dominante il sentimento che informa più profondamente, forse, che ogni altra letteratura europea, la letteratura spagnuola, dai primi tentativi lirici del Berceo ai vigorosi inni guerrieri del Quintana:-l'orgoglio nazionale.
      E qui accade di parlare del carattere degli Spagnuoli. Il loro orgoglio nazionale è tale oggi ancora, dopo tante e sventure e una sì bassa caduta, da far dubitare allo straniero che vive in mezzo a loro, s'essi sian spagnuoli di tre secoli fa, o spagnuoli del secolo decimonono.


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Spagna
di Edmondo De Amicis
Barbera Firenze
1873 pagine 422

   





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