È un immenso palazzo quadrato, agli angoli del quale si innalzano quattro grosse torri, che gli danno un aspetto formidabile di fortezza. Davanti alla facciata si stende una vasta piazza, e tutt'intorno una cintura di baluardi merlati alla foggia orientale. Tutto l'edifizio è di un vigoroso color calcare, svariato di mille sfumature da quel potente pittore di monumenti che è il torrido sole del Mezzogiorno; e reso più vivo dal limpidissimo cielo, sul quale si disegnano i contorni maestosi delle mura. La facciata è scolpita a rabeschi con un gusto pieno di nobiltà e d'eleganza. L'interno del palazzo corrisponde al di fuori: è un vasto cortile cinto di due ordini sovrapposti di archi graziosi sostenuti da[277] leggiere colonne; con una monumentale gradinata di marmo, che s'alza nel mezzo del lato opposto alla porta, e si divide, a poca altezza dal suolo, in due branche, che menano, l'una a destra e l'altra a sinistra, nell'interno del palazzo. Per godere la bellezza del cortile bisogna andarsi a porre dove la scala si biforca, là si abbraccia con uno sguardo tutta l'armonia dell'edifizio che produce un senso di allegrezza e di piacere come un gran concerto musicale di gente sparpagliata e nascosta.
Fuor che il cortile, le altre parti dell'edifizio, le scale, le stanze, i corridoi, ogni cosa è rovinato o cade in rovina. Ora si sta lavorando per ridurre il palazzo ad uso di collegio militare, s'imbiancano i muri, si rompon le pareti per far grandi dormentorii, si numerano le porte, si converte la reggia in caserma.
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Spagna
di Edmondo De Amicis
Barbera Firenze 1873
pagine 422 |
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Mezzogiorno
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