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      Dacchè Filippo II le tolse la corona di capitale, ella è andata sempre declinando, e declina ancora, e si consuma a poco a poco, sola sulla sommità della sua trista montagna, come uno scheletro abbandonato sur una rupe in mezzo alle onde del mare.
      Tornai all'albergo poco prima della mezzanotte e siccome splendeva la luna, e le notti di luna, benchè in quelle straduccie non penetri la luce dell'astro d'argento, Toledo non è illuminata, così dovetti camminare poco meno che a tastone come il ladro nella casa del delitto. Colla testa piena, come avevo, di ballate fantastiche, nelle quali son descritte le strade di Toledo, corse, la notte, da cavalieri imbacuccati nelle cappe, che cantano sotto le finestre delle belle, si battono, si ammazzano, dan la scalata ai[286] palazzi e rapiscono le fanciulle; così m'immaginavo di aver a sentir suoni di chitarre e rumor di spade e grida di moribondi. Nulla di tutto questo: le strade eran deserte e silenziose, e le finestre buie; e appena si udiva di tratto in tratto, alle cantonate e sui crocicchi, qualche leggiero fruscío o qualche bisbiglio fuggitivo, che non si sarebbe nemmen potuto dire da che parte venisse. Giunsi all'albergo senz'aver rapito nessuna toledana, ciò che poteva avere qualcosa di spiacevole; ma anche senz'essermi fatto fare nessun occhiello nel ventre, ciò che senza dubbio aveva qualcosa di consolante.
     
      La mattina del giorno dopo visitai il bell'edificio dell'ospedale di Santa Croce, la chiesa di Nuestra señora del Transito, antica sinagoga; i resti di un anfiteatro e d'una naumachia dei tempi dei Romani, e la famosa fabbrica d'armi, nella quale comperai un bel pugnaletto col manico inargentato e la lama coperta di rabeschi, che ho in questo momento sul tavolino, e che, a serrar gli occhi ed a stringerlo, mi fa parer d'esser ancora là, nel cortile dell'opificio, a un miglio di distanza in Toledo, sotto il sole di mezzogiorno, in mezzo a un crocchio di soldati e a un nuvolo di fumo di cigarritos.


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Spagna
di Edmondo De Amicis
Barbera Firenze
1873 pagine 422

   





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