Si toccò Argasamilla di Alba, dove Don Chisciotte nacque e morì, e dove il povero Cervantes, esattore del gran priorato di San Giovanni, in nome del magistrato speciale di Consuegra, fu arrestato dagli irascibili debitori, e tenuto prigione in una casa che, a quanto si dice, esiste tuttora, e nella quale è fama egli concepisse il disegno del suo romanzo. Passammo accanto al villaggio di Val de Peñas, che dà il nome a uno dei più squisiti vini di Spagna, nero, frizzantino, esilarante, il solo, forse, che permetta allo straniero del Norte le copiose libazioni dei suoi banchetti; e giungemmo infine a Santa Cruz de Tudela, villaggio famoso per le sue fabbriche di navajas, (coltelli, rasoi) presso il quale la via comincia a sollevarsi dolcemente verso la montagna.
S'era levato il sole, eran discese donne e bambini dalla carrozza, eran saliti contadini, ufficiali e toreros, che andavano a Siviglia. Si vedeva, in quel ristretto spazio, una varietà di vestimenti che non si vede da noi in un mercato: cappelli a punta di contadini della Sierra Morena, calzoni rossi di soldati, grandi sombreros di picadores, scialli di gitane, mantas di catalani, lame di Toledo appese alle pareti, cappe, ciarpe, fronzoli di tutti i colori d'Arlecchino.
Il treno s'innoltrò tra le roccie della Sierra Morena, che separa la Valle della Guadiana da[292] quella del Guadalquivir, famosa per canti di poeti e gesta di briganti. La strada corre tratto tratto fra due pareti di sasso tagliate a picco, alte tanto, che per vederne la sommità convien mettere tutta la testa fuor del finestrino, e torcere il viso in su, come per guardare il tetto del carrozzone.
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Spagna
di Edmondo De Amicis
Barbera Firenze 1873
pagine 422 |
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