Poi campi biondeggianti di grano dalle grossissime spighe, fiancheggiati da lunghi roseti; poi boschetti d'aranci, vasti oliveti, collinette variate di cento sfumature di verde, sormontate d'antiche torri moresche, sparse di casine variopinte, e tra l'una e l'altra, ponti bianchi e snelli che accavalciano rigagnoli nascosti dagli alberi. All'orizzonte appaiono le cime nevose della Sierra Nevada; sotto quella striscia bianca, altre strisce azzurre, ondulate, dei monti pił vicini; la campagna di pił in pił variata e florida; Arjonilla, in mezzo a un bosco d'olivi, di cui non si scorgono i confini;[295] Pedro Abad, in mezzo a una pianura coperta di vigneti e d'alberi fruttiferi; Ventas di Alcolea, su gli ultimi colli della Sierra Morena, popolati di ville e di giardini. Ci s'avvicina a Cordova, il treno vola, si vedono le piccole stazioni mezzo nascoste dagli alberi e dai fiori, il vento porta le foglie delle rose dentro alle carrozze, grandi farfalle trasvolano rasente le finestre, un profumo delizioso si spande nell'aria, i viaggiatori cantano, si trascorre per un giardino incantevole, spesseggiano gli aloé, gli aranci, le palme, le ville; s'ode un grido:-Ecco Cordova!
Quante belle immagini e grandi ricordi si destan nella mente al suono di questo nome!
Cordova, l'antica perla d'occidente, come la chiamano i poeti arabi, la cittą delle cittą, Cordova dai trenta borghi e dalle tremila moschee, che chiudeva tra le sue mura il pił grande tempio dell'Islam! La sua fama si spandeva per l'Oriente, ed oscurava la gloria dell'antica Damasco.
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Spagna
di Edmondo De Amicis
Barbera Firenze 1873
pagine 422 |
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